giovedì 12 febbraio 2015

UN'ATTESTAZIONE DI PAOLO DE STEFANO
SU "TARANTO BUONASERA"

L'amico e collega Paolo De Stefano, in un commento pubblicato nel quotidiano "Taranto Buonasera", ricordando i miei non pochi anni trascorsi al servizio della scuola di Stato, ha voluto onorare, con alcune considerazioni, la mia persona e la mia professionalità. 


mercoledì 11 febbraio 2015

XXIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO - CONVEGNO DELLA DIOCESI DI TARANTO


Nel messaggio del Santo Padre Francesco per la XXIII giornata mondiale del malato si ricorda che «Il tempo passato accanto al malato è un tempo santo. È lode a Dio, che ci conforma all’immagine di suo Figlio», è il tempo di chi desidera vivere un nuovo umanesimo in Cristo, come ha sottolineato don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana, nel corso del convegno diocesano che si è svolto nella gremita aula liturgica della parrocchia "San Massimiliano Kolbe". Una sede scelta sia per il suo essere situata in una di quelle periferie urbane e sociali, che vanno meritando sempre più l’attenzione privilegiata della Chiesa in cammino di Papa Francesco, sia per l’umile presenza della caritatevole comunità francescana conventuale, che si va prodigando ogni giorno di più sul terreno «molto più vasto, molto più vario e pluridimensionale» della sofferenza, in un silenzioso e costante cammino verso un’umanità e una comunità più vicine al progetto di Dio.
La Giornata del Malato riporta al prezioso valore dell’Essere e dell’Esserci di chi è presente all’altro, con l’altro, condividendo il suo mondo, partecipando alla sua vita, facendosi carico dell’esistenza del prossimo che vive l’esperienza del dolore e della sofferenza, del male e della malattia, della tristezza, della delusione, dell’abbattimento, della chiusura e dell’esclusione, di un’umanità che rischia di non essere riconosciuta nella dignità della sua dimensione personale e nella reciprocità della comune fraternità cristiana.
Il relatore, presentato da mons. Filippo Urso, vicario episcopale per la pastorale del malato, ha fatto un primo riferimento alla "Salvifici Doloris", la lettera apostolica sul senso cristiano della sofferenza umana, una lettera "autobiografica", secondo l’interpretazione di molti che hanno riconosciuto nel testo il valore salvifico della personale sofferenza vissuta da Giovanni Paolo II. Un secondo riferimento è stato fatto al V convegno ecclesiale nazionale, che la CEI svolgerà a fine anno a Firenze sul tema "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo". Riconoscibile questo nei volti concreti di bambini, anziani, di persone serene e sofferenti, di cittadini italiani e di immigrati, nei sorrisi, nelle rughe, nelle cicatrici, nello sconforto e nelle speranze, in «una realtà complessa in cui l’annuncio evangelico è lievito per un umanesimo rinnovato in Gesù Cristo».
Tra i tanti partecipanti che, in una gelida serata, hanno ascoltato le parole di don Carmine Arice è stato possibile apprezzare i volti attenti dei tanti volontari, delle suore, degli operatori della sanità, la cui quotidiana premura accanto al malato, sull’esempio del Buon Samaritano, non è da mera comparsa, ma testimonianza attiva della presenza dell’Essere di Dio e del suo Esserci con noi e con i fratelli, per la cui umanità sofferente è preziosa anche l’offerta di un piccolo gesto d’amore, di quell’inestimabile attenzione del cuore, come riconoscimento della dignità propria dell’uomo e della consapevolezza del senso della vita.
La significativa presenza e le amabili parole dell’Arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, hanno sottolineato l’importanza della pastorale della salute della Chiesa, che è con chi vive la malattia e la sofferenza, riconoscendo il valore della persona nel malato, testimoniando la presenza di Gesù, sempre chino sui dolori e sulle tribolazioni terrene, essendosi addossato le sofferenze del mondo per amore del Padre e degli uomini.
Il convegno è stato preceduto dalla Santa Messa, presieduta da don Carmine Arice e concelebrata da mons. Filippo Urso, da p. Salvatore Santomasi ofm conv, parroco di "San Massimiliano Kolbe", da don Martino Mastrovito, parroco dello "Spirito Santo" a Taranto 2, da p. Giuseppe Rolli ofm conv, da don Cosimo Lacaita, diacono nella parrocchia "Corpus Domini" del quartiere "Paolo VI".