martedì 16 giugno 2020

La scomparsa di Giulio Giorello

Fano, 19 agosto 2019
Con Giulio Giorello (14 maggio 1945 - 15 maggio 2020) scompare uno degli ultimi intellettuali del nostro tempo. Allievo di Ludovico Geymonat, a sua volta maestro di generazioni di filosofi, è stato sempre un pensatore libero, che rifuggiva da ogni dogmatismo.

Non si sottraeva mai ad alcun confronto anche con chi sosteneva posizioni culturali e politiche non condivise. È stato il filosofo della libertà e giammai ha ritenuto che alcuno meritasse l'isolamento o l'esclusione in ragione di diverse scelte culturali e politiche.

venerdì 12 giugno 2020

Donne di Taranto: poesia in rosa di terra ionica

Undici poetesse con soggettività creativa, settantasette composizioni poetiche in versi liberi, un curatore con orientamento critico non stereotipato si ritrovano in “Donne di Taranto. Poesie e Canti”. Una raccolta, con l’odore della carta appena stampata e con la copertina d’un delicato color rosa; ultima nata, la dodicesima, nell’affermata Collana di “Saggi di Cultura Jonica”, edita dalla Editrice Scorpione di Piero Massafra e diretta da Paolo De Stefano e Lucio Pierri, benemeriti della nostra comunità culturale. Le poetesse sono Rosetta Baffi, Ester Cecere, Anna Fougez, Elena Gubitosa, Anna Marinelli, Rita Marinò Campo, Angela Mastronuzzi, José Minervini, Anna Petrone Albanese, Myriam Pierri (autrice, altresì, dell’autoritratto della copertina e dei disegni all’interno), Anna Tancorra, individuate “con equilibrio e misura” da Alberto Altamura, il curatore cui De Stefano e Pierri si sono affidati per la «profonda esperienza culturale, la intatta fede nell'arte poetica, la sua competenza professionale e di critico».

Un universo poetico aperto
Altamura, non nuovo ad iniziative di saggistica e di critica letteraria, non intende dar luogo a un canone poetico tarantino chiuso in se stesso che, in tal caso, risulterebbe certamente incompleto; con grande onestà intellettuale, dichiara di non voler esaurire l’universo poetico in rosa, il «quadro della poesia al femminile in terra ionica».

Il file rouge della silloge
Il file rouge che lega i versi è sia un’idea di poesia che porta il vero nello splendore di ciò che è puro e bello, sia, nella specificità della silloge, il nostro Novecento, un tempo «non solo da ricordare, ma anche tramandare», un cammino di vita in cui scorrono “l’affannarsi delle cose”, soprattutto, le immagini degli affetti familiari e del legame con Taranto, archetipo universale dell’identità culturale data dal natio loco, il cui amore stringe per tutta la vita; un secolo breve, ma complesso, vissuto con la magia della poesia, che è sempre «un aprirsi dell’essere verso dentro e verso fuori al tempo stesso. È - come afferma Maria Zambrano - un udire nel silenzio e un vedere nell’oscurità».

L’amore per Taranto
La città natia è in “Taranto” e in “Un giorno a Taranto” di Rosetta Baffi; in “Libeccio” di Anna Tancorra; nel “Sogno paradisiaco” di Angela Mastronuzzi; in “Persefone Gaia in trono” di José Minervini; ne “Il Galeso” di Anna Petrone Albanese; in “Di mare e di terra” di Anna Marinelli; in “Gioiello dello Jonio” di Myriam Pierri.

Gli affetti familiari
È il ricordo del padre che prevale, con ungarettiano “battito di nostalgia”, negli affetti familiari delle poetesse: in “Morte del Padre” di Baffi; in “A mio padre” di Rita Marinò Campo; in “A mio padre” di Anna Petrone Albanese; in “A mio padre” di José Minervini, la quale dedica una lirica “A mia nonna, Carmela Conte” e un’altra “A mia madre”.

La morte e il dolore
Il curatore, nella non facile selezione delle liriche, pone la sua attenzione su quelle in cui, con personale sensibilità poetica, si affronta il tema della morte, particolarmente con Baffi in “La soglia”, “Sull’altra riva” e “Non so più attendere”; con Tancorra “Nel rifugio”; con Ester Cecere in “Non ditemi di Natale” e nell’“Arcobaleno infranto”.

Il sentimento della solidarietà
Altamura aggiunge nella raccolta anche poesie con forte sensibilità sociale, tra le quali, “Non giudicare” e “Orfano” e “Rifare” di Elena Gubitosa, “19 aprile 2015” di José Minervini e “Il solco” di Anna Petrone Albanese.

Umano e inumano
Il discrimine tra umano e inumano, tra bene e male, tra essere e non essere, tra essere e apparire non è così semplice sempre e per tutti: il «chi io sia» è la domanda poeticamente posta ne “L’identità” di Anna Marinelli, in “Ad una piuma” e ne “Il raglio umano” di Anna Fougez, giammai una spensierata donna di spettacolo.

Pensare e poetare
Si potrebbe continuare con la lettura e farsi conquistare dalle altre poesie della silloge, che non è un punto di arrivo nella poesia al femminile della comunità ionica; può ben essere generativa d’una successiva edizione che i direttori della collana, il curatore e l’editore sapranno, al più presto, mettere in cantiere, ringraziando anche le poetesse per aver testimoniato la prossimità della poesia e del pensiero. L’Heidegger filosofo e poeta, secondo il quale «ogni meditante pensare è un poetare, ogni poetare un pensare» ci permetterà di parafrasare un suo verso per dire che la donna è la sua poesia e la sua bellezza qui incanta!

Guglielmo Matichecchia, Donne di Taranto: poesie in rosa di terra ionica, in “Buonasera Taranto”, Anno XXVIII, 12 giugno 2020, n. 122, p. 11.