Presentazione dell'Annuario - La scuola si racconta... attraverso la voce dei protagonisti, edito dall'Istituto Comprensivo "Leonardo da Vinci" di Monteiasi (TA) nell'anno scolastico 2011/12, curato dai docenti Francesco Occhibianco e Maristella Sibillio.
Ritornare
a Monteiasi è ritornare nel tempo, ai ‘vasti quartieri della memoria’, ai sentimenti
mai sopiti, ai ricordi mai cancellati, alle radici mai recise, a un calore mai spento,
alle vibranti voci di dentro che
qui si sentono più dolci e più chiare.
Ritornare
a Monteiasi consente d’incontrare una comunità viva e vitale, desiderosa di
crescere, capace di coniugare le sane tradizioni alle novità del cambiamento, dove
la comunicazione è diretta, immediata, dove la lingua locale mantiene la sua spontaneità
originaria, dove la piazza è ancora l’agorà, il cuore pulsante della polis.
A
Monteiasi, la terra sa essere generosa con chi la rispetta e la cura, la casa
con l’orto da coltivare sopravvive al cemento delle abitazioni negli anonimi
condomini, il limitare dell’uscio è il punto d’incontro per ritrovarsi insieme
nelle afose serate estive, i rintocchi dall’alto campanile scandiscono e annunciano
ad ogni distanza i momenti significativi della vita delle persone e il cammino
della comunità, il duplice filare di cipressi del viale dell’eterno riposo sono
lì “alti e schietti”, silenziosi e loquaci come quelli davanti a San Guido, la
devozione al SS. Crocifisso, Figlio di quel Dio che «sa
fare Egli solo le meraviglie» (A. Manzoni, I
Promessi sposi, cap. XXIII), raccoglie tutti nella fervente fede di sempre,
la sacralità dell’ospitalità ricorda la ξενία dell’antica
Grecia, la famiglia resiste alla proposta di meno vincolanti modelli di vita e
la scuola è un bene, il milaniano ottavo sacramento, con cui migliorarsi e in
cui riconoscersi positivamente.
Monteiasi
è il luogo di dentro, che ti appartiene e a cui appartieni,
dove è possibile rigenerarsi interiormente. Antonio Tabucchi, in Viaggi
e altri viaggi, spiega mirabilmente il rapporto tra l’io e il luogo, che «non
è mai solo ‘quel’ luogo: quel luogo siamo un po’
anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portiamo
dentro …».
Ritornare
a Monteiasi è ancora più bello per l’opportunità di ritornare ad un tempo che ancora
deve venire, a quel futuro dove «trame di
passato si uniscono - come canta Francesco Guccini in Odysseus - a
brandelli di presente», a quel tempo che si costruisce nella
scuola, dove le nuove generazioni si affacciano alla vita nel rapporto con
adulti in grado di «indovinare negli occhi
dei ragazzi le cose belle che essi vedranno chiare domani».
L’istituto
comprensivo di Monteiasi è uno spaccato di vita scolastica e di vita sociale, presenta
tutte le dinamiche di un mondo più ampio e di una storia più grande, di cui
vanno apprezzate le qualità che, a volte, da vicino, non si rilevano nella loro
pienezza. La lontananza, secondo A. Schopenhauer, rimpicciolisce gli oggetti
all’occhio, li ingrandisce al pensiero. Non a caso, il nostro Italo Calvino ne Il
barone rampante ricorda che «chi
vuole guardare bene la terra deve tenersi alla distanza necessaria». La
distanza necessaria di chi giunge da un’altra scuola, da un’altra comunità
consente di guardare meglio l’idea di scuola presente, la qualità della comunicazione,
dell’organizzazione e della partecipazione, il rapporto tra apprendimento e
insegnamento, il valore della professionalità, le relazioni intra e interistituzionali,
l’attenzione ai processi di inclusione e di integrazione, il rapporto con il
territorio.
L’annuario si propone di lasciare una
traccia incancellabile dei vissuti di un anno della comunità scolastica per
vincere quella che Paul Ricoer chiama «la minaccia di un
oblio irrimediabile e definitivo», ascoltando, come richiamato nel titolo,
“la voce dei protagonisti” di tanti momenti intimamente legati tra loro in un
progetto formativo unitario, in continuità tra scuola dell’infanzia, scuola
primaria e scuola secondaria di primo grado. È stata apprezzata la continuità
quale criterio per definire il profilo qualitativo della scuola, la continuità
che corresponsabilizza con una comune deontologia professionale, che sa
coniugare il prima e il dopo, il vecchio e il nuovo, la memoria e la promessa
e, nella scuola di Monteiasi, dove si respira l’aria sana della comunità
educante, il nuovo fiorisce sulle solide fondamenta del passato e il pensiero riflettente
lascia il posto al pensiero riflessivo.
In questa ottica, si inseriscono i
contributi del prof. Francesco Occhibianco, docente di Italiano, Storia e
Geografia nella scuola media, geniale giornalista e fine studioso di storia
locale, il quale descrive, con forte rilievo e grande efficacia, due splendidi ritratti
di monteiasini: quello del massaro Bonafede Gerunda, vissuto tra il XVIII e il XIX
secolo, citato anche da Alexandre Dumas, divenuto l’archetipo dell’estemporaneo
capopopolo e, allo stesso tempo, del furbo di tre cotte; quello del prof.
Michele Matichecchia, vissuto in tempi più
recenti, il primo maestro autoctono nella storia della scuola elementare di
Monteiasi, indirizzatosi, in età adulta, alla missione sacerdotale e particolarmente
amato per aver formato generazioni di monteiasini, che da lui hanno acquisito
cultura e valori di vita. Sono pagine preziose, un bergsoniano ‘richiamo laborioso’
dei ricordi, proposti dal prof. Occhibianco, senza alcun cedimento ad una prosa
meramente agiografica, da cui non sarà possibile prescindere, quando si vorrà approfondire,
in maniera organica e sistematica, l’historia di
questa piccola e civilissima cittadina di terra jonica, che non ha le
inquietudini della grande città.
Nell’annuario sono documentate alcune
significative esperienze formative delle quali sono protagonisti gli alunni con
la guida e il coordinamento dei docenti, con la collaborazione delle famiglie,
delle Amministrazioni degli Enti Locali, tra le quali, in primis,
quella del Comune di Monteiasi, della Parrocchia e delle
benemerite associazioni di volontariato. Particolarmente significative sono
state le manifestazioni per la festività di San Giuseppe e per quella del SS.
Crocifisso, «un faro luminoso, che illumina -
come scrive l’amato don Emiliano Galeone nel “Quaderno di ricerca e
riflessioni”, che documenta i momenti più belli ed importanti che attestano il
profondo legame tra l’istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” e il territorio
- la ricerca di senso di ogni uomo che
ha avuto i natali in questo piccolo paese». È stato notevole il
livello di coinvolgimento, di partecipazione da parte di tutte le classi, in
quanto sono festività che a Monteiasi, in un modo squisitamente unico, uniscono
e riuniscono, legano e stringono con vincoli che affondano le radici nel tempo,
in quella fede «sanza qual ben far non basta»
(Purg. XXII,60).
L’annuario ritrae un anno scolastico
singolarmente bello, un’esperienza professionale e umana unica e difficilmente
ripetibile, un clima che ha saputo contagiare, coinvolgere e rendere migliori
tutti, valorizzare le potenzialità personali e la cooperazione educativa per
star bene con sé e con gli altri.
L’annuario si propone di far risaltare
l’impegno della scuola al servizio dell’apprendimento, la maritainiana
possibilità di distinguere per unire contro ogni conformismo, il non facile
superamento di ogni nociva autoreferenzialità, un’identità condivisa, un senso
di appartenenza in cui riconoscersi ogni giorno, il vivere l’impegno professionale
nella consapevolezza di un tempo insieme effimero e durevole.
Il dirigente scolastico, che ha avuto
l’onore di dirigere l’istituto comprensivo “Leonardo da Vinci”, in un anno così
bello, sente il piacere di ringraziare tutti i docenti e, tra questi, in modo
particolare: il prof. Raffaele Sorge, collaboratore vicario, che, con grande
dedizione, ha saputo curare il bene della scuola in ogni momento; l’ins.
Claudia Casanova, diligente collaboratrice con la non semplice responsabilità
del plesso “Pascoli”, dove sono insieme la scuola primaria e la scuola
dell’infanzia; l’ins. Lorenza Leuci, energica coordinatrice delle attività
d’intersezione della scuola dell’infanzia; il prof. Giorgio Pizzolla, serio e
scrupoloso coordinatore delle attività di inclusione e di integrazione e apprezzato
direttore del coro scolastico, con qualità professionali già rilevate
nell’esperienza di formazione da lui frequentata, nel biennio 1992/94, al fine di
conseguire la specializzazione per l’insegnamento ai diversabili; la prof.ssa
Adelaide Francavilla, delicata e compita coordinatrice delle attività richieste
dallo svolgimento dei progetti europei e delle prove INVALSI (Istituto Nazionale
per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione) e PQM
(Progetto Nazionale Qualità e Merito); la prof.ssa Fatima Tilli, attenta
coordinatrice delle attività di orientamento, di continuità e di educazione
alla salute; la prof.ssa Maristella Sibillio, infaticabile coordinatrice delle
attività della biblioteca, curatrice dell’annuario, la cui pubblicazione ha
reso possibile insieme al prof. Francesco Occhibianco, brillante coordinatore
del piano dell’offerta formativa; le inss. Maria Cira Fornaro e Assunta Sanges,
che hanno saputo dar luogo, al di là dei sentiti legami di parentela, ad un
ossequioso rapporto di lavoro; l’ins. Anna Rita Nobile, ritrovata dopo tanti anni
a ben mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti e i valori acquisiti; l’ins.
Marisa Giuseppa Baldari, rincontrata come docente di ruolo con lo stesso
entusiasmo mostrato all’esordio della professione magistrale; l’ins. Rita
D’Arpizio, paziente curatrice con il prof. Occhibianco, del primo “Quaderno di
ricerche e riflessioni” dell’istituto comprensivo “Leonardo da Vinci”; l’ins.
Anna Maria Castelli, maestra amata e temuta, accurata regista, insieme ad Anna Rita
Nobile e alla solare Ivana Raimondo, della bella rappresentazione musicale su “La
Divina Commedia” nelle serate del 4 e 18 giugno; i
docenti del comitato per la valutazione del servizio (Lorenza Leuci, Anna Rita
Nobile, Roberta Adriana Sambati, Raffaele Sorge) che, con garbo e scrupoloso
rispetto delle norme, hanno proposto la conferma del rapporto di lavoro a tempo
indeterminato per le insegnanti di scuola dell’infanzia, Immacolata Laneve
(Tutor Addolorata Crocicchio, salutata il 29 giugno in una partecipata e
commovente cerimonia per il passaggio alla quiescenza dall’1 settembre 2012),
Marianna Tonin (Tutor Maria Cira Fornaro) e Ivana Vizzarro (Tutor Mariateresa
Caiazzo), la prof.ssa Giovanna Spinelli, cordiale e amabile “ambasciatrice” dell’istituto, insieme alla prof.ssa Adelaide
Francavilla, in Spagna per tentare d’avviare il primo progetto Comenius, la
prof.ssa Cosima Ciancia, discreta e concreta, nella preparazione degli alunni
agli eventi artistici cui ha partecipato la scuola, la prof.ssa Giuseppina
Erario, particolarmente vicina nel lutto di famiglia del gennaio 2012.
Gratitudine va rivolta altresì al
personale non docente e, in particolare, alle assistenti amministrative,
dirette dal temerario centauro Antonio Conte, tra cui è stato un piacere apprezzare,
con le loro peculiari qualità, Anna Rita Frascella, Pasqualina Nigro e Chiara
Quaranta: la prima, vicaria del direttore dei servizi generali ed
amministrativi, tanto brava quanto, nel corso dell’anno scolastico, provata
negli affetti più cari; la seconda, una presenza storica nell’ufficio
dell’istituto comprensivo con la sua lucente e inconfondibile chioma corvina;
Chiara, come le colleghe, particolarmente scrupolosa nel lavoro, in grado di conquistare, con
gusto, ogni apprezzamento.
I collaboratori scolastici vanno ricordati
tutti per la loro disponibilità e per il loro impegno e, nello specifico,
l’ammodo Cosimo Abatemattei, l’inappagabile Ciro Antonazzo, l’infaticabile
Giuseppe Bonfrate, la garbata Cosima Camarda, il ligio Angelo Candita, la
giunonica Pasana Franco, il “benigno” Michele Manigrasso, l’arguto Raffaele
Matichecchia, l’ingegnoso Armando Miano.
In conclusione sono doverosi e,
soprattutto, sentiti alcuni ringraziamenti: all’Amministrazione Comunale, agli
assessori, a tutti i consiglieri e, in particolare, allo stimato sindaco,
Salvatore Prete, un amico di vecchia data con cui ritrovarsi è stato un piacere
sul piano dei rapporti personali e istituzionali, all’assessore alla P.I. Anna
Rita Leone, alla consigliera Paola Sansonetti, che ha fatto parte del gruppo H (integrazione
degli alunni diversamente abili) di istituto; ai funzionari del Comune sempre cortesi e disponibili, Damiano
Corona, Angelo Pio Matichecchia, Giuseppe Matichecchia, Genoveffa Parabita,
Angelo Semidai; a Chiara Merode, competente e preziosa psicologa dell’Asl,
componente del gruppo H della scuola; al consiglio di istituto e, in primis,
alla presidente, Giovanna Gregucci, esemplare nella sua sensibilità genitoriale,
nella competenza e nell’equilibrio con cui ha saputo rappresentare tutti i
genitori di Monteiasi e presiedere i lavori delle numerose sedute consiliari;
alla comunità parrocchiale, di cui don Emiliano Galeone è generoso parroco,
sostenuto nel suo impegno dalla pregevole collaborazione di tanti fedeli e, in
particolare, di Dino Castelli, Giovanni Matichecchia, Emanuele Spagnulo e
Davide Bucci, dell’incantevole coro “Janua Coeli”; al
“Gruppo Anonimo ‘74”, di cui è sensibile animatore Aldo Galeano, che, in tante
belle iniziative culturali, ha reso possibile un positivo rapporto di reciproca
collaborazione.
A conclusione di un anno scolastico da
incorniciare, l’annuario è affidato a Μνημοσύνη,
Mnemosine, mitica personificazione della memoria, perché sappia serbarlo nel
cuore e nelle menti di quanti vorranno mantenere, rinnovare, migliorare una
pregevole esperienza, di cui Monteiasi e la sua comunità scolastica sono stati splendidi
protagonisti.