mercoledì 16 ottobre 2013

L'idea di scuola in uno zoom

Presentazione del libro, Grottaglie in uno zoom, edito dal liceo "Moscati" di Grottaglie (TA) nell'anno scolastico 2012/13, a conclusione di un progetto di fotografia realizzato dagli studenti e coordinato dal prof. Antonio Caramia.


Presentare una pubblicazione al termine di un progetto formativo realizzato nella scuola è di solito un adempimento che compete al dirigente scolastico, chiamato ad esprimere, a tal proposito, rituali apprezzamenti di circostanza.

In questo caso, il compito del dirigente scolastico non ha carattere formale, non essendo costretto a “inventare” qualità “nascoste, recondite” in un’attività di cui l’evidente spessore culturale e formativo era già chiaro nel momento in cui il prof. Antonio Caramia ne proponeva la fattibilità, con motivazioni, contenuti, modalità e obiettivi, la cui validità ha subito trovato ampio consenso.

La presente pubblicazione comprende due parti strettamente legate tra loro: la prima documenta, in trenta scatti selezionati autonomamente dagli autori, la Grottaglie vista dagli studenti con il linguaggio della fotografia corredato dal linguaggio della parola, una riflessione di Antonio Caramia e di Gianni Zanni, un commento di Marilena Cavallo e di Silvano Trevisani, uno stupendo panorama della città delle ceramiche artisticamente proposto dal professionista della fotografia Francesco De Vincentis, nonché la bellissima poesia dell’indimenticabile Ciro De Roma su Grottaglie mia; la seconda presenta alcuni pensieri degli studenti sull’esperienza laboratoriale, preceduti da un intervento di Daniela Annicchiarico e accompagnati da brevissime considerazioni di Raffaele Nigro e di Roberto Burano con il quale vengono indossati gli abiti di scena di una pièce teatrale dello stesso Nigro su Federico II, liberato dalle incrostazioni agiografiche, cercandone «i tratti caratteriali che - come scrive Burano - lo rendono simile a noi comuni mortali».

Il progetto proposto da Antonio Caramia trova piena coerenza con l’idea di scuola del liceo “Moscati”, luogo di apprendimenti formali finalizzati all'acquisizione di conoscenze, abilità e competenze e non d’una meccanica e noiosa assimilazione di un omologante e parcellizzato sapere disciplinare, presentato nel pedissequo rispetto di ripetitivi piani di insegnamento, i cui contenuti sono da depositare come agglomerati nella mente degli alunni.
Grottaglie in uno zoom esplicita l’idea di una scuola che promuove processi di formazione e di sviluppo della persona umana nel contesto della più vasta e complessa comunità sociale, di una scuola che privilegia la ricerca, la sperimentazione, il pensiero critico e creativo, l’apertura mentale, la problematizzazione, la moltiplicazione dei passaggi tra apprendimento formale, non formale e informale, attraverso la valorizzazione delle diverse potenzialità cognitive, che Howard Gardner ha riconosciuto, nella loro pluralità, in ciascun soggetto.
Il progetto curato da Caramia nasce e si realizza nella consapevolezza che è possibile coniugare varie forme di apprendimento in un’esperienza scolastica immune da ogni seducente autoreferenzialità e da ogni ottusa dogmaticità, liberando dalle apparenze, dalle mode, dagli stereotipi, promuovendo processi di elaborazione culturale e offrendo strumenti per vedere la realtà senza paludamenti.

È un progetto che ha reso visibile una scuola non chiusa nell’aula, ma che respira l’aria dei vicoli, dei prati, delle piazze, in cui cogliere colori, odori, significati, in cui liberare un pensiero spesso costretto a schemi e a percorsi prestabiliti, dimostrando – come nota Silvano Trevisani – quella «rinnovata attenzione alla storia e alla realtà della città», la Grottaglie mia di cui è stato cantore l’indimenticabile Ciro De Roma. Grottaglie in uno zoom ha confermato la singolare bellezza di una Grottaglie ricca di inalienabili giacimenti culturali e ambientali, che andrebbero meglio tutelati e salvaguardati per il loro particolare valore storico, artistico e naturale, per il loro essere un patrimonio di cui sentire insieme il piacere e la responsabilità dell’appartenenza, dell’impegno culturale, sociale e civile.
I programmi ministeriali del liceo scientifico - di cui al D.P.R. 15 marzo 2010, n. 89 - sono stati apprezzati nella loro valenza fortemente innovativa e, in particolare, lì dove si richiama la necessità di acquisire la padronanza «di vedere nello spazio, effettuare confronti, ipotizzare relazioni, porsi interrogativi circa la natura di forme naturali e artificiali» e lì dove si sollecitano i docenti «anche a prevedere nella loro programmazione degli elementi di storia della città».

Il linguaggio della fotografia, nella nostra civiltà dell’immagine, ha consentito aperture sorprendenti, collegamenti originali con discipline che riguardano l’urbanistica, l’architettura, l’ingegneria, la botanica, la storia, la religione, la filosofia, la letteratura, l’informatica, ecc.. 
L’esperienza del liceo “Moscati” ha insegnato «a saper vedere e saper comunicare attraverso le immagini, con la capacità di trasmettere – come sottolinea Gianni Zanni, docente di fotografia che ha collaborato alla realizzazione di Grottaglie in uno zoom – nella sua pienezza un racconto, un pensiero complesso, un’emozione».
È risultato particolarmente gradevole per la profondità e l’intreccio dei significati il collegamento tra l’ immagine e le citazioni, di cui Marilena Cavallo ha colto la singolare bellezza «del fluire dei versi tra gli scatti dei giovani fotografi», la stessa luce nell'incanto della parola e dell’immagine.

Il progetto curato da Caramia ha avuto il merito di far germogliare negli studenti quel pensiero che, come dice Blaise Pascal, fa la grandezza dell’uomo. Si è dato luogo ad un’esperienza scolastica generativa di un pensiero autonomo, in grado di cogliere, interpretare la realtà al di là dei suoi artifici e i moti profondi dell’animo, al di là delle sensazioni contingenti e di rappresentarli attraverso la ricchezza di un peculiare linguaggio.
I contenuti non sono risultati estranei, lontani, alienanti, sono diventati per ciascuno studente - nel liceo “Moscati”, quale scuola dell’apprendimento - parte del loro personale sistema di pensiero, arricchendolo e dilatandolo, suscitando il sorgere di nuove domande, di nuove idee, di nuove prospettive, creando nuovi modi di rapportarsi con sé, con gli altri, con la realtà.
   Grottaglie in uno zoom ha risposto ad un profondo bisogno di capirsi e capire, di migliorarsi e di migliorare la qualità della vita, di riflettere sul passato per costruire un futuro migliore, di osservare quanto è vicino, per cogliere nuove possibilità per andare oltre, lontano e scoprire un mondo, dove riconoscere le tracce di vita delle precedenti generazioni, con le quali ci sono legami indissolubili. Gli studenti sono stati i protagonisti che si sono appropriati di un linguaggio e di una tecnica strumentale, per presentare frammenti della realtà e la sua soggettiva rappresentazione con la scelta della luce, dell’inquadratura, dell’angolazione, del momento. La fotografia è luce dentro e fuori, è luce da trovare in sé e oltre il sé, negli altri, in un volto, in un fiore, in una stradina, in una forma, in un volume, in un primo piano, in un panorama o, come sottolinea il titolo del progetto, in uno zoom.
Il linguaggio della fotografia ha favorito la comunicazione di idee, sensazioni, opinioni, emozioni, un percorso dell’intelligenza e del cuore, per andare oltre il formalismo e il conformismo.
La realtà, senza alcun manierismo, può essere vista, scritta e descritta con la luce, fotografata, letta da più punti di vista con originalità, con profondità, con una particolare messa a fuoco, può essere colta in un frammento, in una posa, ritagliata secondo una personale sensibilità e un soggettivo modo di vedere.

Il liceo ha organizzato e svolto il progetto formativo certamente non per fare degli studenti dei professionisti della fotografia, né per presentare un prodotto finalizzato a soddisfare quello che Henri Bergson definisce il “ridicolo difetto” della vanità, ma per «accostare - come riconosce Raffaele Nigro - i giovani all’arte e … capire un pezzo della realtà», sapendo fare e soprattutto essere gruppo con gli studenti (Francesco Anastasia, Lucia Anastasia, Marianna Blasi, Maria Borlizzi, Enrico Caliandro, Francesca Carrieri, Federica Chianura, Angelo D’Urso, Silvia Maggi, Fabio Mazza, Daniele Nisi, Mario Quarato, Luigi Savino, Laura Vicinanza, Ylenia Vinci), ai quali va riconosciuto il merito dell’impegno, della passione, della loro entusiastica partecipazione in un’esperienza che saprà trovare una sua continuità in una scuola al servizio della persona e della comunità, con i docenti (Antonio Caramia, Daniela Annicchiarico e Marilena Cavallo), che hanno testimoniato esemplare competenza professionale e generoso amore per la scuola, con le preziose collaborazioni di personalità del territorio e della cultura (Roberto Burano, Raffaele Nigro, Silvano Trevisani, Gianni Zanni), che sentono e vivono la cultura e la comunità locale come dimensione concreta di un progetto di cittadinanza attiva e responsabile, per costruire un futuro e un mondo migliori.

Alla comunità scolastica e a quella locale è affidata questa pubblicazione nella convinzione che sapranno riconoscere nell’attività realizzata la bellezza di Grottaglie e le migliori qualità dei nostri giovani e di una buona scuola.

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