mercoledì 16 ottobre 2013

Il cammino della ricerca: tra scuola e territorio

Presentazione del libro, Chiostro Chiesa Convento - Arte e Fede dei Paolotti a Grottaglie, edito dal liceo "Moscati" di Grottaglie (TA) nell'anno scolastico 2012/13, a conclusione di un progetto di ricerca realizzato dagli studenti e coordinato dal prof. Giorgio Foti e dalla prof.ssa Loredana Lucchese.



Un’altra pubblicazione, un altro saggio edito dal liceo “Moscati” dopo San Giovanni Battista - Chiesa e comunità in una storia lunga 400 anni, dedicato alla Chiesa Madre di Monteiasi e coordinato da Giorgio Foti e da Angela Sansonetti, dopo Grottaglie in uno zoom, curato da Antonio Caramia.
Questa volta l’attenzione dei nostri studenti, guidati da Giorgio Foti e da Loredana Lucchese, è stata rivolta al chiostro, alla chiesa e al convento dei Paolotti, un gioiello dell’arte sacra sito nella città di Grottaglie, un bene prezioso, unico nel suo genere, da cui non si può prescindere in un itinerario di religiosità, di storia, di arte e di cultura da valorizzare in orizzonti sempre più ampi. Grottaglie è una miniera di cultura e di arte in cui c’è continuamente da scavare e da portare alla luce in un progetto unitario, in cui sistemare e rendere fruibili i tanti e sparsi frammenti.
Il liceo “Moscati” - avendo avuto già il piacere di incontrare e conoscere la comunità dei padri Minimi grottagliesi nel 2008, quando la bella chiesa di via XXV Luglio ospitò, in otto indimenticabili e affollate serate, l’edizione 2007/08 della Lectura Dantis - offre un suo particolare contributo, che si spera possa essere apprezzato da quanti amano la città di Grottaglie e, soprattutto, il linguaggio universale dell’arte e dell’autentica cultura.
Non è un contributo in competizione con chi, con altre competenze e altri obiettivi, si è occupato o si occupa di arte e storia locale. Il liceo non pretende di occupare uno spazio improprio, si occupa della cultura del territorio con un’esclusiva specificità formativa, rifuggendo dall’alienante stereotipo di una cultura al riparo dalla realtà, astratta, nozionistica, passivizzante, privilegiando l’idea di una scuola integrata in un ecosistema formativo, l’idea di una cultura viva, aperta, attiva, che respira l’aria delle nostre contrade, che offre conoscenze ed emozioni positive, che ha portato - ad esempio - i nostri studenti, con i professori Massimiliano Bini e Francesco Antonio Prudenzano prima e con Giorgio Foti e Antonio Caramia dopo, ad essere impegnati in un progetto di scavi archeologici nel locale tratto dell’antica via Appia, la regina viarum, dove sono stati rinvenuti resti particolarmente significativi.

Le pubblicazioni edite dal liceo “Moscati” valorizzano la professionalità dei nostri docenti, che non si attardano in una mera trasmissione del sapere, ma si impegnano quotidianamente, come hanno fatto Giorgio Foti e Loredana Lucchese, a promuovere e a produrre cultura, ad aver cura dell’insegnamento e dell’apprendimento, a capire e a farsi capire con competenza, con quella passione che sa valorizzare lo spirito perspicace, la feconda creatività dei giovani, che hanno bisogno di maestri credibili, di parole di verità e di testimoni autorevoli, con una dedizione che nessun compenso materiale potrà riconoscere.
È qui tangibile il risultato dell’impegno di chi crede e ama la scuola, la formazione, i giovani, di chi crede possibile un futuro e un mondo migliori, di chi scommette sul cambiamento, nella collaborazione, nella collegialità, nello scambio, nell’integrazione e nell’inclusività tra i saperi e tra le persone.

Il lavoro realizzato si pone nell’ambito della ricerca storica e, nella fattispecie, si presenta con tutti i caratteri della scientificità: si rispettano le ipotesi da verificare, si pongono con chiarezza i quesiti, si esplicitano le motivazioni e gli obiettivi della ricerca, si selezionano e si raccolgono i documenti e i materiali, si analizzano e si valutano minuziosamente tutti i dati e, infine, si documentano i risultati attraverso la presente pubblicazione.
Si dimostra come la ricerca sia vitale in una scuola-laboratorio che privilegia l’innovazione educativa, l’operatività del pensare e del fare, con una professionalità che si riscatta e si libera dal dogmatismo, dall’autoreferenzialità, da un monotono insegnamento ripetitivo, dall’impiegatizio minimo indispensabile e dal pedissequo rispetto di programmi surgelati.
I protagonisti della ricerca sono gli studenti, che sanno apprezzare - nella varietà e ricchezza dell’offerta formativa del liceo - l’opportunità di conoscere meglio il proprio territorio, di vivere un’esperienza che non annoia, ma coinvolge, incuriosisce, appassiona, piace e apre a nuove modalità e possibilità di apprendimento e, soprattutto, di essere.

Viene riproposta, attraverso la icastica rappresentazione di Rosario Quaranta, la figura del Santo di Paola, particolarmente importante nella religiosità e nelle tradizioni popolari della comunità locale, che le nuove generazioni non sempre conoscono e apprezzano per quanto dovuto, anche in riferimento alla presenza dell’Ordine dei Minimi in Puglia e a Grottaglie, dove i Padri, quando non esisteva alcuna scuola pubblica, hanno dato luogo ad una «preziosa attività educativa e didattica … a favore dei giovani grottagliesi che - come nota R. Quaranta, a cui va la nostra sincera gratitudine per l’amicizia di sempre verso il liceo “Moscati”, per la sua continua disponibilità e collaborazione di storico, di studioso e di ricercatore infaticabile - intendevano e potevano ricevere i primi rudimenti della cultura».

Nella ricerca si ritrovano significativi riferimenti alla figura del Santo paolano da parte di Giuseppe Battista e di Francesco Fulvio Frugoni, autore delle didascalie di alcune lunette del chiostro. Il celebre Battista, poeta grottagliese e famoso alfiere della cultura barocca del '600 in Italia, ha dedicato proprio a San Francesco di Paola - come ricorda Loredana Lucchese - ben cinque sonetti e due epigrammi in latino per celebrare «le imprese prodigiose del grande Taumaturgo».

Giorgio Foti presenta una parte cospicua della ricerca, corredata da una minuziosa documentazione che riguarda la storia e il complesso monumentale dei Paolotti di Grottaglie: il chiostro, la chiesa e il convento. Nella ricchezza del lavoro di Foti va segnalata la parte riguardante Tre … iconografie a confronto, dove presenta la sua interessante scoperta: la scena del giovane indemoniato salvato dall’intervento divino è la stessa rappresentata sia da Raffaello nella Trasfigurazione (1518-1520), sia da Alessandro Baratta nelle sue incisioni a bulino (1627), sia da Bernardino Greco da Copertino nella lunetta n. 23 (1723) del chiostro grottagliese. Foti mette a confronto le tre opere e ne coglie, con l’acume dello storico e del critico dell’arte, i singolari aspetti comuni, rilevando come il Baratta e il Greco abbiano acquisito «la lezione del grande urbinate».

Il saggio presenta le 32 lunette e i 20 medaglioni del complesso monumentale dei Paolotti con una ricchezza di informazioni, accuratamente ordinate per essere facilmente riconoscibili anche nella loro collocazione topologica.
Lo studente Federico Fornaro presenta i Personaggi rappresentati nei medaglioni del chiostro. Si tratta delle più importanti personalità dell’Ordine dei Minimi, di sovrani e di quanti «hanno aiutato l’ordine a crescere». La studentessa Annalaura Miccoli richiama l’attenzione dei lettori sugli stemmi, ancora delle lunette, dove sono raffigurati I committenti delle pitture murali, prevalentemente i facoltosi e devoti esponenti locali della piccola nobiltà e del clero. Lo studente Ermes Filomena, attraverso preziosi documenti d’archivio, ne Il convento di San Francesco di Paola: una radice economica del territorio grottagliese, dimostra la grande funzione che il convento ebbe nello sviluppo taerrarum Cryptaliarum. Le studentesse Anna Paola Cofano, Maria Francesca Formuso, Federica Leggieri hanno riproposto le didascalie delle lunette nella leggibilità della lingua contemporanea.
Il lavoro realizzato, pertanto, ha impegnato tutti gli studenti, ammirevoli per l’apporto dato alla ricerca, per aver saputo fare ed essere gruppo in un’esperienza formativa che, attraverso le conoscenze acquisite, ha consentito di riconoscersi meglio in se stessi, nel rapporto con le proprie radici, sentite più che mai vive, e con la loro comunità, con un’identità e un’appartenenza in grado di promuovere il vincolo e il valore della comunione tra il vicino e il lontano nel tempo e nello spazio. È stato percepito come i documenti, i dipinti, le strutture architettoniche, le pietre abbiano una storia, una vita, un’anima con una voce che parla a chi vuole e sa ascoltare, osservare, ritrovare qualcosa degli altri e di sé. Molto opportunamente don Francesco Castelli, encomiabile direttore dell’Archivio storico diocesano di Taranto - a cui si è grati per aver messo a disposizione i suoi insegnamenti e gli antichi documenti - avverte, con particolare sensibilità pedagogica, che l’attività di ricerca svolta ha consentito agli studenti del “Moscati” «di acquisire una maturità umana e intellettuale di profilo molto raffinato».
A tale acquisizione ha certamente contribuito l’apporto altamente professionale della stimata dott.ssa Cosma Chirico, responsabile del Laboratorio di ricerca storica dell’Archivio di Stato di Taranto, imprescindibile riferimento scientifico per lo studio e la ricerca storica nella provincia jonica, che ha visto crescere la «piccola pattuglia di ricercatori, inizialmente timorosi poi di volta in volta sempre più calati nel loro ruolo di esploratori del passato».
Un doveroso ringraziamento, altresì, alla comunità dei padri Minimi di Grottaglie per l’ospitalità, che ha consentito ai nostri ragazzi con i loro docenti di “invadere” il chiostro, la chiesa e il convento.
La presente pubblicazione risulta gradevole anche per le tante e belle immagini, dovute alla collaborazione fotografica, tra gli altri, di Gianni Zanni, un professionista e un artista della fotografia di chiara fama, nonché per la cura grafica del nostro bravo e paziente Antonio Caramia.

Il saggio Chiostro Chiesa Convento - Arte e Fede dei Paolotti a Grottaglie non esaurisce la ricerca su questo monumentale bene di Grottaglie, essendo questa - per sua natura - continua, dinamica, permanente e, stimolando ulteriori approfondimenti, altro studio, il cui mandato è affidato a quanti amano la scuola, la cultura e sentono il fascino della bella Grottaglie.

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